DESCRITTIONE DELL'ISOLA DI SARDIGNA.
- Epoca: 1620
- Misure: 14,8 x 11 l'incisione; 22,5 x 31,4 il foglio
- Prezzo: 320 euro
- Codice: (22)
Carta geografica della Sardegna intitolata “Descrittione dell'isola di Sardigna” incisa da Girolamo Porro, buon disegnatore ed abile intagliatore in rame, per L'Isole più famose del Mondo, opera geografica di Tommaso Porcacchi, nato a Castiglione Fiorentino nel 1532, ma lungamente vissuto a Venezia dove esercitò con successo e costanza l'attività di scrittore, traduttore e curatore editoriale.
La forma della Sardegna è meravigliosamente arcaica, tanto da apparire quasi irriconoscibile. È distesa con il nord a destra, il golfo dell'Asinara è inesistente, per contro il golfo di Oristano si insinua nell'entroterra e a sud il golfo di Cagliari è spostato molto ad ovest. Il disegno fu fatto avendo a modello principalmente l'analoga mappa della Sardegna di Giovanni Francesco Camocio del 1571 che si contraddistingue per rarità, non per accuratezza.
Tuttavia, l'incisione è estremamente raffinata, una dimostrazione della capacità di Girolamo Porro, ottimo disegnatore ed abile intagliatore in rame, e permette nell'entroterra un buon numero di toponimi che non si affastellano mai, lasciando spazio anche ad alcuni corsi d'acqua ed a quei coni di talpa che indicano le aree montuose. Il mare è formato da quella tipica copertura a puntini che caratterizza tutte le incisioni del Porro e viene arricchito con un veliero, alcuni paurosi mostri marini ed una rosa dei venti.
“L'Isole più famose del Mondo” apparve in principio nel 1572 e fu concepita avendo come modello gli isolari rinascimentali, tuttavia ampliandoli alle nuove scoperte e ad alcune realtà geografiche come penisole o continenti. L'opera conobbe parecchie edizioni, riconoscibili da alcune piccole differenze editoriali quali la forma della caratteristica greca nella parte superiore del foglio; il nostro esemplare con la “Descrittione dell'isola di Sardigna” risale a “L'Isole più famose del Mondo descritte da Thomaso Porcacchi da Castiglione Arretino” stampato a Padova dai fratelli Paolo e Francesco Galignani nel 1620 e dedicato all'illustrissimo e reverendissimo monsignor Giovanni Francesco Morosini, Abate di Leno, Abbazia oggi scomparsa.
Il foglio si presenta in ottimo stato di conservazione con margini assai ampi ed integri.