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CAMPAGNA FELICE O TERRA DI LAVORO MERIDIONALE

carta geografica antica campagna felice terra lavoro petrini
Epoca: 1735 ca
Misure: 54,8 x 40,8 l'incisione; 71,4 x 48,8 il foglio
Prezzo: 900 euro
Codice: (205)

Importante e preziosa carta geografica centrata su Napoli con il territorio della Campania da Capua a Sorrento, intitolata “Campagna Felice o Terra di Lavoro meridionale”.
Fu disegnata da Paolo Petrini ai primi del settecento, quindi edita dapprima come foglio sciolto ed in seguito raccolta nell'Atlante Partenopeo, progetto più travagliato del Petrini che si trascinerà per decenni, forse senza giungere ad una versione definitiva, giacché non se ne conosce un indice a stampa, né tantomeno una datazione sicura, secondo l'Almagià ipotizzabile verso il 1735.

Fra tutte le carte geografiche disegnate dal napoletano Petrini questa della “Campagna Felice o Terra di Lavoro meridionale” è di gran lunga la più rilevante, non a caso la sola dove appaia la sua firma nel cartiglio “Data in luce da Petrini dalle sue stambe in Napoli”. Egli ebbe a modello solo la carta della Campania felix di Antonio Magini datata ai primi del seicento, a cui apportò miglioramenti ed ampliamenti, purtuttavia perpetuando alcuni errori.
Significativo comunque che non ne fece una copia migliorativa, ma la usò per descrivere solo la parte della Campania Felice che si estende dal Volturno fino al Golfo di Sorrento, ingrandendola tanto da non poter illustrare i territori confinanti se non una porzione della Penisola Sorrentina appartenente al Principato Citra. In tal maniera, Napoli, città d'origine e lavoro del Petrini, è posta al centro e vi è abbastanza spazio da poter indicare anche i borghi minori ed indicare la geografia con superiore cura; in effetti appare il Sebeto o le alture nord-occidentali di Napoli o il cratere degli Astroni. Inoltre, spostando il territorio verso destra, è possibile descrivere con accuratezza Ischia, con il suo castello unito da un ponte all'isola, Procida ed accennare a Ventotene e la sorella isola di Santo Stefano.

Benché l'aspetto grafico sia quello caratteristico delle carte geografiche del Petrini dall'apparenza poco rigorosa e più genuina, rispetto ad altre mappe, questa “Campagna Felice o Terra di Lavoro meridionale” appare più curata nell'incisione, forse da attribuire a Francesco Sesone, e completa in ogni sua parte. In effetti, soprattutto nel mare, le scritte sono fatte con caratteri e dimensioni differenti ed eleganti, talvolta quasi fossero un esercizio di virtuosismo calligrafico; anche i nomi dei paesi appaiono con le lettere meglio allineate e regolari.
L'orografia è costruita con segni sempre decisi e con poco contrasto, ma non uniforme in tutto il territorio; vi sono tracce che identificano le peculiarità della pianura come paludi o pinete.
I cartigli col titolo in basso e le note in alto sono completi in ogni loro parte e non presentano zone bianche, se non nel primo dopo il titolo, forse per inserire la dedica ad un illustre personaggio mai scelto. Le cartelle sono composte da elementi fitomorfi chiusi dallo stemma coronato con due cornucopie della Terra di Lavoro e l'altro con intrecci di rami con piccoli frutti.
Peculiare del Petrini e frutto della conoscenza diretta del territorio è l'aggiunta delle strade, molto evidenti con il loro doppio segno colorato in giallo. Convergono tutte su Napoli provenendo da Pozzuoli, Capua, Sant'Agata, Benevento, Castellammare, Nocera.

Foglio da collezione, della massima bellezza e con introvabile antica coloritura originale. Margini ampi, principalmente quelli verticali, e sani, inchiostratura ottima. Carta vergellata di buona qualità con qualche innocua macchia nei bordi.

Le informazioni sulla biografia sul Petrini sono molto scarne; si sa che fu attivo a Napoli nel periodo compreso tra il 1692 ed il 1748 prima come incisore di soggetti pittorici e di ritratti di illustri napoletani, quindi come piccolo editore e libraio nel 1713 con un volume sulle facciate delle chiese più cospicue di Napoli e nel 1718 con uno sulle facciate dei palazzi napoletani. Sua è una grande ed importante veduta prospettica di Napoli, che susciterà viva eco nell'editoria straniera, pubblicata una prima volta nel 1698, quindi riproposta nel 1718 e con modifiche nel 1748.

L'Atlante Partenopeo ovvero Raccolte di tavole geografiche degli autori più classici et accurati corrette et aumentate secondo le relationi più moderne nacque come raccolta delle svariate decine di carte geografiche che il Petrini aveva delineato nell'ultimo decennio del seicento e che furono edite a Napoli ad iniziare dal 1700 dapprima come fogli sciolti, quindi raccolti in atlante.
La diffusione delle carte prima e dell'atlante poi fu ristretta all'ambito del Regno di Napoli, da cui deriva oggi la assoluta rarità, e non godette di quel successo che avrebbe meritato. In effetti, il lavoro cartografico del Petrini è chiaramente debitore delle mappe di altri autorevolissimi cartografi a lui precedenti come i Sanson o contemporanei come il De Fer e, per le carte del sud Italia, il Magini attraverso il lavoro di Cantelli da Vignola, tuttavia egli apportò con uno stile personale alcune integrazioni come l'inserimento delle strade e gli aggiornamenti nella toponomastica.

Inseriamo due ingrandimenti della bella carta geografica della Campagna Felice o Terra di Lavoro meridionale di Paolo Petrini:

carta geografica campagna felice terra lavoro petrini

carta geografica campagna felice terra lavoro petrini

 

 

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di Davide Biffis

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