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Le xilografie del Trionfo di Massimiliano I

Le xilografie facenti parte della serie "Trionfo di Massimiliano I", opera curata da Hans Burgkmair, sono da annoverare tra i grandi capolavori del cinquecento tedesco sia per la loro qualità, quanto per il lavoro corale che comportarono e per le dimensioni che, raggruppate, raggiunsero.

stampa antica di massimiliano
Massimiliano I, divenuto sovrano del Sacro Romano Impero dal 1493 ed Imperatore dal 1508, colse il ruolo che la stampa poteva giocare nella divulgazione di messaggi di propaganda.


In ambito artistico si circondò e largheggiò in commissioni per pittori, dotti ed artisti in genere non con un fine da mecenate, quanto piuttosto con il progetto di declamare la propria persona, il proprio operato e la propria famiglia d'Asburgo.


Le xilografie del Trionfo di Massimiliano I erano state pensate come esaltazione delle gesta e del potere dell'Imperatore e progettate per venire appese, unite in una sequenza unica a formare un fregio continuo, alle pareti della sala del consiglio e nelle grandi sale del potere sparse per l'impero, proclamando anche ai posteri i nobili scopi di colui che fu il loro sovrano.
Il Trionfo è un lungo corteo di figure a piedi, a cavallo o su carri trainati da animali anche esotici. Monumento alla sua grandezza, attraverso queste xilografie Massimiliano I raffigura i suoi interessi, le sue guerre, le sue conquiste territoriali e i più rilevanti avvenimenti del regno della sua casa d'Asburgo.


Il progetto del Trionfo di Massimiliano I fu personalmente elaborato dall'Imperatore con il supporto dell'umanista e stretto collaboratore Johannes Stabius nel 1512 e dettato al suo segretario Marc Treitzsaurweiu. Ne nacque una serie di 109 tavole delineate su pergamena ad inchiostro bruno e dipinte ad acquerello e gouache da Albrecht Altdorfer e dai suoi collaboratori di bottega, le quali divennero a loro volta l'elemento di ispirazione per Hans Burgkmair nella creazione dei disegni modello per l'intaglio delle matrici xilografiche definitive.
Lungi dall'essere delle copie delle pitture dell'Altdorfer, i disegni del Burgkmair si rivelano pienamente autonomi, con i gruppi organizzati secondo contegni e forme differenti. Tuttavia è semplice la corrispondenza tra pittura ed incisione, ad eccezione di 18 tavole (dalla 89 alla 100 e dalla 130 alla 135) per le quali non vi è un soggetto analogo nelle pergamene.

particolare legno
La creazione delle xilografie su legno di pero del trionfo di Massimiliano I iniziò dal 1516 e si interruppe nel 1519 quando con la morte dell'imperatore venne meno il senso dell'opera e la disponibilità finanziaria.

Non si giunse, dunque, al completamento dell'opera, che si fermò all'intaglio della 137° xilografia; inoltre, come si evince dalle stesse stampe che presentano stendardi e striscioni ancora bianchi o completamente neri, i legni intagliati erano a loro volta incompiuti.

Edizioni delle xilografie del Trionfo di Massimiliano I

Le edizioni delle xilografie del Trionfo di Massimiliano I sono quindi tutte posteriori e lontane nel tempo rispetto alla loro genesi.
Si conobbe una prima sommaria edizione di 200 copie nel 1526 per volere di Ferdinando I d'Asburgo, nipote di Massimiliano I in linea paterna, l'unica fatta con Hans Burgkmair ancora in vita, ma non corredata del testo scritto dal Treitzsaurweiu, peraltro morto lo stesso anno.

Dopodiché sulle xilografie dei Trionfi di Massimiliano I scese l'oblio, fino alla seconda metà del settecento quando dal ricco gabinetto di rarità del castello tirolese di Ambras ne apparvero 40, che pare lì fossero rimaste dal tempo di Ferdinando I; un'altra cospicua parte fu rinvenuta a Graz nel collegio del sopprimendo ordine dei Gesuiti e non si conosce come vi possano essere giunte.

Trasportate le une e le altre a Vienna presso la Biblioteca Imperiale nel 1779 non prima di una parziale ripubblicazione nel 1777 non curata per qualità e non uniforme per luogo di stampa, le matrici xilografiche videro nel 1796 quella che può ritenersi a tutti gli effetti la prima edizione completa di tutte le 135 tavole superstiti a cura di Adam Bartsch, celebre pionieristico catalogatore di stampe antiche e all'epoca custode delle stampe della Regia Biblioteca, il quale le dispose secondo l'ordine previsto dai dipinti su pergamena ed accluse per la prima volta il testo esplicativo delle stampe.
Il frontespizio dell'opera recita: Kaiser Maximilians I. Triumph. Le triomphe de l'empereur Maximilien I en une suite de 135 planches gravées en bois d'après les desseins de Hans Burgmair.

carro dei pazzi
In conclusione a Vienna nel 1883-84 una nuova edizione fu curata da Franz Schestag e Adolf Holzhausen, distinguibile dalla precedente non solo dalla carta, ma anche dalla numerazione delle tavole che differisce dalla pubblicazione di Vienna del 1796 in alcune xilografie; infatti, i numeri attribuiti dal Bartsch sembrarono non a torto imprecisi.


Poiché ogni disegno è composto da diversi blocchi fissati insieme, essendo trascorsi due secoli e mezzo dalla loro creazione fino alla pubblicazione di Adam Bartsch, i legni si sono deformati e parzialmente tarlati, tanto che le stampe risultano presentare interruzioni dei segni neri più o meno marcati e talvolta una apparente inchiostratura non uniforme.

Per approfondire la storia di questa superba creazione cinquecentesca legata ad un uomo che appartiene alla storia, cerchiamo di inquadrare le persone che vi hanno fatto parte ad iniziare dagli incisori delle xilografie del Trionfo di Massimiliano I.

Stampe Antiche

di Davide Biffis

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